Centro Storico di Crotone
Il Centro Storico di Crotone facilmente individuabile perchè posto su di un’altura, a ridosso del mare, racchiusa fino alla fine dell’800 dalla cinta murale cinquecentesca con una storia antichissima. Secondo gli archeologi, qui, infatti, che sorgeva l’acropoli dell’antica Kroton. Si dice che ospitasse, tra gli altri edifici, il Tempio delle Muse, sede della scuola pitagorica, nota in tutto il Mediterraneo. Si tratta di un tessuto urbano molto stratificato, a cui per le continue distruzioni, ricostruzioni, rimaneggiamenti, aumenti di volume, sovrappostisi nel corso di circa tre secoli, non si può attribuire nessun appellativo del tipo Bizantino, Medioevale, Rinascimentale, Barocco. La città fu sottoposta nei secoli a varie dominazioni straniere il cui influsso si riflette nello stile eterogeneo del suo centro antico. Le tipologie sono per lo più composite, con molte case a schiera, vie strette e tortuose, in cui emergono gli edifici di culto ed i palazzi nobiliari concentrati nelle piazzette. Potere politico e potere religioso si sommano in questi spaccati di vita sociale, dove si affacciano botteghe di commercianti e artigiani, ma su cui principalmente incombe la mole della chiesa, del convento, del palazzo nobiliare. Piazza Castello conserva nei secoli la sua peculiarità di piazza d’armi, piazza del Duomo, centro politico della città è sede della Casa Regia, del palazzo Vescovile, oltre che naturalmente della chiesa Cattedrale. Su largo Suriano (ora piazza Umberto I), destinato alle adunanze popolari, sovrastavano il convento di San Francesco d’Assisi, ora Seminario, con la chiesa annessa e le dimore dei Suriano, ora Albani, e dei marchesi Berlingeri.
Il Centro Storico di Crotone era un tempo racchiuso entro la cinta muraria, gran parte della quale fu abbattuta poco dopo l’Unità d’Italia, caratterizzato da vie strette e piazzette in cui si affacciano i palazzi nobiliari:
Palazzo Galluccio (via Risorgimento): appartenente attualmente alla famiglia Lucifero, subentrata in qualità di erede, si hanno notizie della sua esistenza già nel 1699. Ricostruito nel 1809 con facciate in stile neoclassico, che ricalcano gli esempi dell’architettura romana, ha un portale con arco a tutto sesto, sormontato da un balcone con balaustra, sorretto da due coppie di colonne binate a fusto liscio e capitello riconducibile allo stile dorico. L’elegante e massiccio edificio nobiliare ha di pertinenza un bel giardino posto sui bastioni, chiuso da un cancello su cui campeggia lo stemma della famiglia.
Palazzo Barracco (piazza Castello): eretto dove in passato esisteva l’abitazione di Giovan Battista Nola Molise, autore di una “Cronica” della città di Crotone, fu per molti anni proprietà dei baroni Farina che, secondo alcune fonti, ospitarono nel 1799 il Cardinale Ruffo durante la spedizione Sanfedista per la restaurazione borbonica e successivamente Ferdinando IV di Borbone. All’inizio del 1800 la residenza passò ai baroni Barracco. Costruito secondo nuove tecniche antisismiche, E’ un elegante e massiccio edificio a corte chiusa con scalone interno a due rampe e ballatoio, volte a crociera, che conserva nella corte stessa delle decorazioni in stucco e la pavimentazione in lastre di basalto etneo.
Palazzo De Mayda (via Suriano): costruito nel 1736 dai Suriano, fu continuato dai Marzano e poi completato dai De Mayda. La vastità di questo fabbricato si deduce dai numerosi ingressi in tre strade diverse. Per consacrare il titolo, nei primi anni dello ‘800, fu iniziata la costruzione di questo grande casamento, che oltre al giardino, con alberi da frutto, e agli appartamenti nobiliari, aveva anche le abitazioni per i dipendenti e vari locali per i servizi. Residenza in linea con il portale in pietra con rosta in ferro battuto e stemma nobiliare marmoreo, ornato da stucchi e da coronamenti curvilinei. Ha giardino interno e originariamente aveva anche di pertinenza vari locali di servizio e le abitazioni dei dipendenti.
Palazzo Morelli (Via Risorgimento): In stile neoclassico romano, ha cortile chiuso con patio. L’edificio ha due facciate e due piani. Il primo con finestre, il secondo con balconi decorati con timoni triangolari. Il portone ad arco è ornato lateralmente da lesene che poggiano su basamenti, su cui collocate due colonne doriche a fusto liscio. Questi elementi fungono da supporto al balcone centrale sormontato da timpano a lunetta. Il coronamento dell’edificio è realizzato con cornicioni a dentelli. Lo stato attuale si caratterizza per una ristrutturazione effettuata nel 1885 dall’architetto Salvatore Morelli Bianciardi per conto del marchese, che a quel tempo prese possesso dell’edificio. L’esistenza dell’edificio è confermata dalla carta Michele Cristiani del 1778, dove è visibile la facciata frontale, mentre in uno schizzo preparatorio per “Voyage pictoresque” dell’Abate di Saint-Non (1781-1786), appare lo stesso lato della facciata di Via Risorgimento, anche chiamata “Via dei Baroni” per i numerosi palazzi che si affacciano su di essa, con le stesse caratteristiche stilistiche del neoclassicismo romano, parzialmente conservato nell’edificio di oggi. Un’altra carta del 1828 mostra lo stesso edificio di proprietà della famiglia Cosentini, mentre nello stesso anno i corpi che costituiscono l’edificio attuale e il giardino sono unificati come proprietà per conto di Stefano Zito.
Palazzo Oliverio (Vico Montalcino): monumento rinascimentale di interesse storico-artistico, il palazzo ha avuto diversi proprietari. Secondo le ricerche eseguite da Pesavento, esso fu per alcuni secoli di proprietà dei Syllano, andando in seguito ad incrementare quelle dei Presterà che sorgevano vicine, in parrocchia del SS. Salvatore.
Palazzo Suriano (piazza Umberto I): a corte chiusa, risale al XVIII secolo, come chiaramente fanno apparire i motivi a doppio ordine di arcate a salienti, in uno dei lati prospicienti la corte e caratteristici del settecento napoletano. Presenta una facciata di impostazione neoclassica, probabilmente frutto di un successivo rifacimento.
Liceo Ginnasio Pitagora (piazza Umberto I): situato sul lato più lungo della piazza, su cui si affacciano due dei più importanti palazzi nobiliari della città Palazzo Suriano e Palazzo Berlingieri, l’imponente mole nasce nei primi anni ’30 su progetto dell’ingegner Franco Lamanna.
Casa Turano (via Concordia): forse dimora della nobile famiglia Ajerbas d’Aragona, è stata poi l’abitazione di Carlo Turano, che fu Sindaco della città, molto stimato dalla cittadinanza. Conserva le caratteristiche architettoniche sei-settecentesche, legati all’influenza spagnola.
Villa Berlingieri (via Risorgimento): costruita nel 1882 su progetto dell’omonimo proprietario Francesco Berlingieri che aveva studiato all’accademia militare “La Nunziatella” di Napoli, presenta pronao neoclassico in facciata, scalone interno in marmo e pavimento a mosaico.
Palazzo Zurlo-Soda (discesa Soda): risalente al XIX sec., esternamente si articola su due livelli e presenta un portale in pietra con arco a tutto sesto poggiante su due piedritti lisci.
Al suo interno conserva lo stemma della famiglia Zurlo.
Mura Bizantine: nel 1994 un intervento del Comune di Crotone ha portato alla luce una poderosa murazione, costituita alla base da blocchi perfettamente squadrati e sovrapposti, tipica del periodo tardo antico.
Fonte: Comune di Crotone