Museo Diocesano
Museo Diocesano e del CodiceIl Museo diocesano di arte sacra di Rossano è stato fondato dall’arcivescovo Giovanni Rizzo e inaugurato il 18 ottobre 1952. È stato il primo museo diocesano della Calabria ad essere aperto e uno dei primi in Italia, istituito prima del Concilio Vaticano II.
In origine il Museo era costituito da due sale, situate nel Palazzo Arcivescovile, dove venivano raccolte opere d’arte e oggetti liturgici, appartenenti al tesoro della Cattedrale, arricchite da opere d’arte di epoche diverse appartenenti ad altre chiese, provenienti dal comune di Rossano e da donazioni di privati cittadini.
Nel 1977 con mons. Antonio Cantisani le due sale furono riordinate.
Nel 1985, a seguito del crescente interesse da parte di studiosi e visitatori di tutto il mondo per il Codex Purpureus Rossanensis , si pensò ad una ristrutturazione dei locali. Nel 1999 è stato effettuato il restauro e l’ampliamento del museo utilizzando due ali del palazzo Arcivescovile, situato alle spalle del Duomo. La sede del museo diocesano di arte sacra è stata inaugurata il 9 dicembre 2000 dall’arcivescovo Andrea Cassone.
Il 27 gennaio 2007 l’Arcivescovo Santo Marciano’ ha promosso la candidatura del Codex Purpureus Rossanensis all’UNESCO per il suo inserimento nella sezione ‘Memoria del Mondo’, mentre nel 2010 ha sostenuto il progetto di valorizzazione e musealizzazione del Codex.
Nel 2012, presso l’Istituto Centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, è iniziato il restauro del prezioso manoscritto. L’arcivescovo Giuseppe Satriano , ha avviato i lavori di restauro e ristrutturazione del museo e sin dal momento della sua elezione, ha promosso, in sinergia con il Ministero dei beni culturali, nuovi miglioramenti del museo e la candidatura.
Il 9 ottobre 2015 il Codex Purpureus Rossanensis è stato ufficialmente riconosciuto dall’UNESCO a Parigi patrimonio dell’umanità, e inserito nella sezione ‘Memoria del Mondo’
Il 3 luglio 2016, con il ritorno del Codex Purpureus nella sua sede naturale dopo il lungo lavoro di restauro, è stato inaugurato il nuovo museo, completamente rinnovato e con un allestimento inedito.